domenica

Consigli Tecnici / Tech Tips

Liquido dei freni
Il liquido del circuito frenante è igroscopico, assorbe cioè umidità dall'aria circostante. Se il liquido freni assorbe troppa umidità ne risulterà una frenata inefficiente. Perciò non usare mai un liquido freni di un contenitore già aperto od utilizzato parzialmente.
Controllo olio
A meno che voi non possediate già un nuovo modello H-D del 2005, quando dovete controllare il livello dell'olio, nel serbatoio sotto la sella, lo dovete fare con la moto dritta 'in piedi' e non sul cavalletto laterale. I nuovi modelli hanno invece l'asta interna modificata.
Starter
Non fate lavorare il motorino d'avviamento per più di 30 secondi se prima non lo fare raffreddare per almeno 2 minuti... lo starter può rimanere danneggiato seriamente dal surriscaldamento.
Cinghia
Sapete quanto costa una cinghia dentellata di ricambio? Tanto, perché è realizzata con tecniche materie importanti, quindi tenetela sempre pulita. Benzina e grasso la deteriorano. Togliere il carter copri cinghia ne abbrevia la vita.
Ricarica
Se vi ricaricate autonomamente la batteria, fate attenzione ai gas che si possono sprigionare durante perché possono essere infiammabili. Fatelo in un luogo ventilato e lontano da fiamme e scintille.
Carburazione
Per determinare da soli se la carburazione è magra o ricca: l'effetto del carburatore che starnutisce indica lo stato magro. Un motore pigro e che fa fumo nero dallo scarico indica uno stato ricco.
Acqua
Sebbene tutte le parti elettriche di una moto sono a buona tenuta d'acqua, in caso di pioggia anche forte, fate attenzione al getto ad alta pressione delle stazioni di lavaggio... a volte i problemi li potete riscontrare più tardi.
Olio Freni
Attenti alle gocce dell'olio per i freni... il liquido DOT 3 contiene dei solventi altamente corrosivi che possono danneggiare la verniciatura della carrozzeria, del serbatoio, dei parafanghi, etc.
Luci
Se dovete regolare la posizione del faro, fatelo con l'oscurità posizionandovi a circa 7-8 metri da una parete, o la porta di un garage, e fate in modo che il fascio di luce abbagliante non vada più in alto di una linea orizzontale che avrete tracciato sul muro alla stessa altezza da terra del faro stesso. Fate la regolazione con voi seduto sopra.
Freni
Se decidete di sostituire il vostro impianto frenante con uno nuovo o diverso fatelo in concomitanza con il rinnovo anche del disco freno. Ciò vi assicurerà il corretto funzionamento e una regolare e più lenta usura delle parti. Se invece dovrete sostituire solo il disco, fatelo insieme alle pastiglie.
Generatore
Ogni volta che il generatore o lo stabilizzatore di tensione vengono disconnessi, il generatore deve essere di nuovo polarizzato. Mettete in corto momentaneamente, con uno spezzone di filo, l'armatura del generatore con il positivo della batteria. Questo deve essere fatto prima di rimettere in moto.
Ruote alte e ruote basse, stabilità o maneggevolezza?
In linea teorica le ruote di maggiore diametro offrono una maggiore stabilità, mentre quelle di minore diametro una maggiore maneggevolezza. Ma sono svariate le componenti che contribuiscono a determinare queste condizioni: in particolare la geometria e rigidità del telaio, ma anche le sospensioni, l'interasse (la distanza tra i due assi), la distribuzione dei pesi, il profilo dei pneumatici etc. Al di là delle considerazioni teoriche quindi, occorre valutare i veicoli nella loro interezza, altrimenti si rischia di considerare più stabile una moto da trial con ruota anteriore da 21" rispetto ad una supersportiva con ruota da 16".
Cos'è il TÜV
Il TÜV Süddeutschland è un ente, fondato in Germania nel 1870, creando i primi osservatori sperimentali per lo studio dei fenomeni dovuti al riscaldamento, laboratori per il controllo dei generatori di vapore, ha eseguito i primi test in campo elettrico, ha approfondito le conoscenze nelle tecniche di trasmissione, infine, ha intrapreso l'applicazione del suo marchio nelle attività ispettive nel settore automotive, che ancora oggi è una delle aree strategiche del gruppo. Per competenza acquisita, preparazione dei suoi tecnici e scrupolosità nelle attività di prova, il gruppo TÜV Süddeutschland è famoso in tutto il mondo per le verifiche e le ispezioni in campo industriale, nel settore automotive, e nella certificazione di sistema e di prodotto, oltre che nelle verifiche ambientali e di sicurezza. Dal 1987 è presente nel nostro paese il partner TÜV Italia che conta attualmente un centinaio di dipendenti. Il TÜV Süddeutschland è uno dei maggiori enti indipendenti di certificazione e ispezione a livello internazionale presene in circa 60 paesi con oltre 9.000 dipendenti. Il certificato TÜV è sinonimo di qualità, sicurezza ed efficienza del prodotto o servizio. La marchiatura CE indica solo il rispetto di requisiti minimi richiesti per legge, la certificazione TÜV, col nuovo marchio ottagonale, evidenzia gli sforzi dell'azienda per produrre prodotti sicuri e di qualità. Per altre informazioni visitate www.tuv.it.
Single fire e Dual fire
'Single fire' è il sistema di innesco del carburante in un cilindro in modo separato dagli altri, mentre il 'dual fire', usato normalmente nelle recenti Harley di serie, accende le candele dei due cilindri in modo contemporaneo.
Disco freno flottante
Con il termine "flottante" viene indicata la proprietà del disco freno di reagire alla sollecitazione a cui viene sottoposto dalla pinza in maniera elastica, ciò permette di mantenere costante il contatto tra pastiglia e disco ed evita che, quando il disco viene sottoposto ad elevate temperature, si deformi. Tutto ciò grazie al metodo di realizzazione del disco. Il disco infatti viene realizzato in due pezzi, il mozzo e la pista frenante, che vengono collegati tra loro tramite più elementi elastici chiamati nottolini. Il grado di 'flottanza' viene regolato tramite l'inserimento, sotto il nottolino, di una rondella elastica con capacità di deformazione più o meno marcata.
Cos'è l'anticipo
Premesso che siate a conoscenza del principio base di come funziona un motore a scoppio, ovvero: pistone in camera di scoppio che viene spinto dalla compressione di uno scoppio e che scorre in un cilindro creando un ciclo di spinta e poi decompressione con l'espulsione dei gas combusti. La miscela aria-carburante può accendersi spontaneamente all'interno della camera di scoppio, dando vita ad una sorta di detonazione 'controllata' (come avviene nei motori diesel) oppure può venire accesa da una scintilla comandata. Al fine di poter beneficiare della massima spinta determinata dall'espansione dei gas combusti, è necessario che i gas stessi vengano accessi con qualche grado di anticipo rispetto al punto morto superiore, per impedire che la massima spinta sul pistone avvenga quando il pistone stesso è già arrivato molto vicino al punto morto inferiore, proprio per via della relativa lentezza con cui avviene questa reazione di ossidazione.

Il valore ideale dell'anticipo dipende molto dal regime di rotazione (giri motore) ma non in funzione lineare. Grazie alla turbolenza che si verifica in camera di scoppio al salire dei giri, diminuisce in modo sensibile la quantità di anticipo necessario a sfruttare al massimo la combustione e produrre la massima potenza. Addirittura, arrivati ad un certo regime, un eccesso di anticipo di accensione potrebbe generare una sorta di freno motore, impedendo quindi la salita di giri. Un motore troppo anticipato tende a surriscaldarsi in quanto la miscela aria-benzina non ha tempo sufficiente per raffreddare la camera di scoppio. In passato ottenere un giusto anticipo era una chimera, oggi con le moderne centraline elettroniche è diventato più semplice.

Batteria, consumo e ricarica
Il consumo elettrico totale (luci, accensione e accessori) non dovrebbe superare l'80% dell'uscita totale fornita dal sistema di carica della batteria mentre siete in moto. Ciò permette di avere fino al restante 20% dell'uscita per ricaricare la batteria. Alle basse velocità (col motore a 2500-3000 giri/min. o meno), il sistema di ricarica non fornisce energia sufficiente e la batteria sarà costretta a fornire la differenza. Se la batteria è costretta a sostenere un carico elettrico per un lungo periodo senza ricaricarsi sarà danneggiata e può causare anche problemi ai componenti principali del sistema di ricarica. Le batterie sono la prima parte del sistema elettrico a subire danni, benché non possano essere evidenti
Come vengono effettuati i test di sicurezza per omologare i caschi
Vediamo nel dettaglio come vengono effettuate le prove sui caschi che devono proteggere la nostra testa. Un casco viene posto su un modello a forma di testa dotato di un sensore. Quindi lo si fa cadere da un'altezza di 2,87m in modo da farlo urtare contro un'incudine d'acciaio ad una velocità di circa 27 Km/h. Ognuno di quattro punti di una determinata area, devono urtare una volta. Le incudini di acciaio utilizzate devono essere piatte e a forma di bordo di marciapiede per rappresentare appunto, rispettivamente, la superficie di una strada e il bordo di un marciapiede.
Un casco integrale viene fatto cadere da un'altezza di 1,55m e la parte che protegge il mento deve urtare contro un'incudine piatta. L'accelerazione e la durata dell'urto trasmessa ad un modello di testa vengono misurati da un sensore; i dati rilevati vengono analizzati da un computer. Il risultato dell'analisi tradotto in indici è esposto su grafici per la valutazione. I risultati di una prova di assorbimento dell'urto sono indicati con una linea verde in un grafico generato dal computer.

Il picco "G" della curva indica l'accelerazione massima dell'urto. La norma R22/05/CEE prescrive che tale valore non deve essere superiore a 275 G. Il criterio di lesione della testa (HIC) viene calcolato in base all'accelerazione e alla durata dell'urto. Il suo valore corrisponde all'incirca alla sezione colorata in blu. Anche se il picco G è basso, la probabilità di lesione della testa è alta se il valore HIC è alto. Ciò significa che per un casco buono e sicuro è essenziale che il picco G sia basso e, nello stesso tempo, la durata dell'urto sia piccola. La ritenzione del sottogola del casco (la fibbia che deve essere sempre ben legata) viene valutata caricando una massa statica di 15 Kg ; inoltre viene legata al sottogola una massa di 10 Kg fatta calare da un'altezza di 75cm per aggiungere al sottogola un ulteriore carico dinamico. La valutazione della prova avviene calcolando lo scarto dinamico del sistema di ritenzione che non deve essere superiore a 35mm. Uno scarto residuo di un sistema di ritenzione non deve essere superiore a 25mm (lo scarto residuo va misurato con una massa di 15 Kg caricata previamente). Prova di rotolamento (distacco) del sistema di ritenzione. Un casco viene posto su un modello di testa serrato con un sottogola. Un dispositivo che serve a guidare e rilasciare una massa cadente di 3 Kg viene agganciata al lato posteriore della calotta, nel livello verticale mediano del casco. A questo punto un'altra massa in aggiunta e viene lasciata cadere da un'altezza di 50cm. Per superare la prova, il casco non deve ruotare sulla testa per più di 30 gradi.

Primo Hog Inverno... quello del 1999

by Giorgio The Wolf ed altri
Erano gia' due anni che cercavo di convincere qualche deficente ( almeno al mio livello di deficenza intendo ) a venire all'hog inverno, niente da fare, le scuse erano sempre le solite, mi viene l'artrosi, potrebbe venirmi l'artrosi, ho l'artrosi.....e via di questo passo....na' palla insomma.

Avevo quasi rinunciato all'idea oramai....poi un giorno d'estate, complice qualche birretta di troppo, il sole il mare le donne...boh.....qualcuno si sbilancia...si potrebbe andare all' hog inverno !!! E' fatta adesso scatta l'incastro, tirarsi indietro oramai e' impossibile. Teniamo caldo l'argomento fino a novembre ....Cominciano I rituali....la sera prima della partenza, pizzetta...e birretta....risate....buoni intendimenti.....insomma cominciamo a entrare nell'evento, il nostro primo hog inverno !

Venerdi pomeriggio alle 17.00 ci troviamo in strada, Io, Marco, Stefano, Edoardo e Carlo...un esercito !!! Appuntamento alle 19.00 con I ragazzi del Padova Chapter...cosi I primi 150 km volano via, arriviamo infreddoliti ma entusiasti...non abbiamo ancora idea di cosa ci capitera' da li' a poco....!!!!! Alle 19.30 il road captain del Padova sventola la bandiera si parte, era ora....nemmeno il tempo di mettere la quinta e cala "LA NEBBIA "!!!!! Visibilita' .....il proprio fanale !!!! nulla di piu', azzz gia' non ci vedo di notte...gia' fa' freddo....ok ci appiccichiamo in fila Indiana ...guai mollare quello davanti...sperando che sappia dove andare e come andare !
La Romea e' insidiosa...trafficata...I sorpassi sono terni al lotto....verso I Lidi di Comacchio ( suppongo io ) perdo il contatto con la fila...sfiga.....mi attacco a un TIR, di sicuro andra' a Rimini.....insomma io lo seguo che poi attaccato allo scarico sembra faccia anche piu' caldo. Dopo 20 km la motoretta.....sput sput...70-50-30-20 STOP non va' piu'.....e' accesa ma sputacchia di tutto....la mia mamma me l'aveva detto che con quel filtro racing non si va lontano d'inverno e lei ne sa' di Harley ( non scherzo)!! Sono solo, al buio, nebbia, pioggia e fa' un freddo cane !!!!
A questo punto va' detta LA FRASE " Ma chi c***o me lo ha fatto fare ? " bene manca solo un orso che mi sbrani....ma la zona e' frequentata solo da anguille....la fortuna mi arride !!! Smonto il filtro, ho il carburatore praticamente congelato...dico davvero!!! Ha la brina dentro come un freezer!! Aspetto, si scaldera' insomma non siamo al polo! Dopo mezzora arriva un gruppetto di dispersi, meno male, ci facciamo coraggio e ripartiamo.
Improvvisamente nella nebbia appaiono un paio di tette...impossibile, sara' un paracarro! Invece no, sono tette nella nebbia e ci sono anche dei clienti che si fermano, qualcuno ( Edo) si ferma per chiedere se ha visto passare un gruppo di moto....risposta: 50 mila...ma no saranno 20-30 moto, e' un evidente segno di incomunicabilita'!! Ma per favore, lo strascino via evitandogli brutte figure, sai fa' freddo, insomma ci siamo capiti! Finalmente alle 24 ci fermiamo in un casale comparso dal nulla, segue menu': Turtellen al ragu' piadina calda grigliata bollente e' il paradiso, siamo in paradiso!!!

Ripartiamo fa' sempre piu' freddo!!! Nebbia e ancora nebbia, improvvisamente un cartello RIMINI 50 km la nebbia scompare, alzo gli occhi, una luna stupenda illumina delle nuvole biancastre, dopo 180 km di grigio e' uno spettacolo incredibile sembra anche piu' caldo, accidenti saranno 10-15 gradi c'e' da sudare, e' l'una di notte siamo a Rimini.
Scaraventiamo I bagagli in hotel ci leviamo la roba bagnata e usciamo per baretti e pub...insomma ci divertiamo! Siamo freschi come rose, catalizzati da non so' cosa, alle 5 del mattino sfinimento totale, ragazzi si va' a dormire!!! Il giorno dopo una marea di Harley invade Rimini e' uno spettacolo, c'e' di tutto e di piu' c'e' aria di festa e cosi sara'!! FESTA al Moe's!!! All'alba rientriamo siamo distrutti, ma pur sempre felici!! Domenica mattina: Madonna, per svegliarmi devo mettere la testa nel frigo bar, mi cercano, qualcuno si preoccupa, sara' morto??? Caffe' caffe'.
Ripartiamo, piove, ma va' incredibile, strano, vabbe' torno in treno, torno a piedi, anzi rimango qua'!! Mi infilo una cerata gialla vinta su Postal Market, faccio pena ( mi diranno dopo ) la cerata fa' effetto grondaia, entra l'acqua da una manica ed esce dall'altra, di meno pero', perche' si disperde in mille rivoli lungo la schiena, che disastro !! Finalmete arriviamo a Ravenna o giu' di li', DILUVIA, fa' un freddo caneeeeeeee, ci fermiamo in un distributore automatico, non c'e anima viva, e' impressionante, abbiamo le mani cosi gelate che non si riesce nemmeno a mettere i soldi nella macchinetta per far benza....passa una fiat 126 Carlo la rincorre a piedi, vuole scambiare il suo Bad Boy + 10.000 lire con la 126 dotata di riscaldamento, e' uno sbadamento comprensibile !!!!Volano frasi..."Potevo andare a magiar gli gnocchi dalla suocera"....." Ma che azzz son venuto a fare" .....eppure gli occhi di tutti tradiscono le parole!! Ripartiamo, finalmete smette di piovere, siamo quasi a Venezia e fa' gia' piu' calduccio, ragazzi siamo a 120 km da casa forza!!! Siamo cosi distrutti che all'autogrill di Mestre spaventiamo la cassiera, gia' pensa a una rapina, Marco vuole comperare un orsacchiotto gigante della Trudy...sventrarlo e mettersi dentro per scaldarsi, optiamo per gli asciugamani ad aria calda delle toilette!!! Dopo due ore siamo a casa, I saluti sono frettolosi, ma gli occhi non nascondono una grande emozione, ci sentiamo non so', non saprei definirlo.....ma in fin dei conti anche dopo questo nostro primo hog inverno non e' cambiato molto, eravamo assieme a 15 anni con il Caballero o l'Aspes 50 a saltellare come rane sulle piste da cross oggi a 40 anni siamo ancora qua' bambini come allora, amici come sempre, ragazzi vi voglio bene ! Sono a casa !!! riempio una bella vasca con h2o bollente....... Suona il telefono...scusate....Ciao Giorgio...( e' Marco ) andiamo all' Elefantreffen............?????? MA VA' FAN......LOOOOOOO !!!! Clic !!!...... Pero'...che idea...ne riparliamo la prossima estate!!!

io personalmente ho fatto il mio primo hog inverno nel 2009 ma ascoltando i veterani sicuramente sarebbe bello che ritornasse come i vecchi tempi ...comunque amo e stimo la HOG



sabato

la mia harley 883 bobber




Storia dello Sportster

Lo Sportster è sicuramente uno dei modelli di motocicletta che per più tempo ha resistito alle modifiche dettate dal tempo e dalle esigenze di mercato, ai problemi economici e alle mode. Lo Sportster non è una moto qualunque, con i suoi 51 anni è un mezzo storico. Col passare del tempo è diventata un'icona, cavalcata da miti leggendari e uomini comuni di ogni continente e paese.

Ma la storia leggendaria di questo modello non ha sempre trovato la strada discesa, ma andiamo con ordine:

correva l'anno 1929 quando Harley Davidson produsse il modello WL, dotato di un motore bicilindrico a V da 750cc con valvole laterali che, nonostante non fosse in grado di garantire alte prestazioni, fece vendere ad Harley Davidson 88.000 pezzi, grazie all'alta affidabilità e scarsa manutenzione richiesta, particolari molto importanti per garantirne la diffusione negli eserciti alleati durante la seconda guerra mondiale.

Modello WLHarley Davidson model WL

La storia di questo modello è legato anche alle corse, ed è proprio sulle piste americane che inizia a farsi notare il divario che Harley Davodson inizia ad avere rispetto alle concorrenti d'oltre oceano, soprattutto inglesi.
Negli anni '40, nonostante l'introduzione del modello WR, versione da corsa dell'ormai collaudato WL, la supremazia delle moto inglesi si fa sempre più forte, tanto da costringere Harley Davidson a progettare un nuovo modello con sospensioni idrauliche (il WR era dotato di telaio rigido) più leggero e facilmente riparabile in caso di guasti.

Viene così prodotto nel 1952 il modello K, con molti accorgimenti tecnologici rispetto al suo predecessore, ruote da 19", cambio a pedale e frizione manuale, ma sempre equipaggiato con un motore 750 a valvole laterali con 4 alberi a cammes.


Le prestazioni del nuovo modello però non sono ancora in grado di garantire il salto di qualitàdi cui HD aveva bisogno e la concorrenza si fa sempre più agguerrita. I bicilindrici inglesi ormai sono capaci di toccare i 160 Km/h (contro i 130 km/h del modello K) e, oltre che a vincere in pista, iniziano a diffondersi in tutti gli USA.
Harley Davidson quindi decide di produrre una versione modificata del modello k, il modello KK, con un grandi modifiche motoristiche per raggiungere la punta dei 150 km/h.
E' invece il modello KH che monta per la prima volta il motore a 883cc che erogava una potenza di 40 cv.
Il ramo più sportivo della famiglia K viene coperto dal modello KR, che ottenne grandi risultati in pista fino agli anni '70 nono stante la vecchia concezione del motore a valvole laterali.

Harley Davidson K modelHarley Davidson KR model

Divenne però sempre di più urgente il bisogno di una innovazione completa per far fronte alla concorrenza sempre più agguerrita.

E così nel 1953 è l'anno del primo Sportster XL, che montava finalmente un motore 883cc a valvole in testa "Ironhead", con testa in ghisa appunto. La scelta del materiale è dovuta ai grossi problemi riscontrati nei motori con teste in alluminio, si scelse così di puntare su una tecnologia già collaudata.
L'estetica invece riprendeva molto le linee del modell K da cui si ispirava. Viene introdotto anche il mitico penaut, il serbatoio a nocciolina che ancora oggi contraddistingue i nostri Sportster.
Nel 1958 HD rilasciò le versioni più spinte XLC e XLCH, in grado di toccare i 150 KM/H con una potenza di 60cv riusciva a coprire il quarto di miglio in appena 14 secondi.

Durante gli anni successivi Harley Davidson apporta molte modifiche, principalmente tecniche, al modello Sportster, che riscontra un successo strepitoso tra gli amanti delle due ruote e della velocità.

Ma se durante gl ianni '60 la parola "crisi" è sconosciuta al modello Sportster di casa HD, a peggiorare la situazione arrivarono nuove leggi anti rumore ed emissioni che limiteranno drasticamente la potenza dello Sportster, oltre ad un nemico ben più pericoloso: la concorrenza.

Se infatti furono le moto inglesi a mettere in crisi Harley Davidson, agli inizi degl ianni '70 furono le nuove moto giapponesi a conquistare il mercato grazie alla loro immagine di affidabilità e potenza, potendo contare su rombanti quattro cilindri.
Le moto Harley Davidson invece stavano prendendo la brutta reputazione di moto poco affidabili, insicure e perdi-olio, così la scalata delle varie Honda e Kavasaki fu, a scapito della casa di Milwakee, molto facile e rapida.
La risposta di Harley Davidson non tarda ad arrivare, prima con una riprogettazione del motore, che arriva a 1000cc e 60cv, migliorìe sull'impianto frenante e sul telaio.
Si pensò poi di ridisegnare le linee dello Sportster, sulla base della moda del momento: nel 1976 venne prodotto il modello XLCR, una versione cafè racer dello sportster, con pedali arretrati, codone e cupolino.
Durante gli anni successivi gli Sportster seguirono la nuova linea dell'XLCR, ma il pubblico bocciò clamorosamente la coraggiosa scelta di Harley Davidson; il mercato non era ancora pronto per un salto così netto.

XLCR Sportster cafè racerXLCR engine

Il periodo di crisi dello Sportster coincide con la grande crisi che investe anche Harley Davidson, ormai non più in grado di evolversi tecnologicamente e produrre moto all'altezza delle concorrenti.
La società era stata acquisita alla fine degli anni 60 dalla AMF che purtroppo non portò benefici al marchio, anzi, in questo periodo calò molto la qualità e la robustezza delle moto HD, nonostante il prezzo rimase invariato.
Nel 1981 Harley Davidson venne rivenduta ad un gruppo di investitori ancora legati alla tradizione e a questo storico marchio, che dovettero assumersi la responsabilità di risolevare un'azienda ormai sul punto di morte.
La linea guida della nuova dirigenza fu quella di seguire la tradizione del marchio e quella di creare moto che soddisfacessero in pieno le persone che desideravano questo tipo di moto.
La nuova dirigenza riuscì a produrre una moto ad un prezzo finalmente competitivo: l'XLX entra in concorrenza con le moto giapponesi ed europee ed incarna subito lo spirito del nuovo corso Harley Davidson: moto spartana, prezzi contenuti e tanta sostanza.
Ma la vera evoluzione che rilanceràil modello arrivò nel 1986 con l'introduzione del motore EVOLUTION

Nonostante i molti tentativi, gli Sportster portavano ancora in l'eredità gli insuccessi e le cattive strategie della passata gestione, che non aveva puntato sullo svecchiamento della gamma.
Il limite più grande ormai evidente era il motore, dotato di una tecnologia vecchia di decenni, era rimasto ancora il glorioso e ormai pensionabile Irohead con le teste in ghisa.
Vede così la nascita il nuovo propulsore EVOLUTION: cilindrata iniziale abbassata ai mitici 883cc, meccanica aggiornata per migliorare l'affidabilità, classico raffreddamento ad aria.
Il nuovo motore, anche se un pò snobbato inizialmente dai puritani, traina subito il successo dello Sportster.
Nel 1987 viene introdotta anche la cilindrata 1100cc, oltre a nuovi modelli Sportster (come il riuscitissimo Hugger nel 1988) che coprono ora la domanda di diversificazione della gamma.

Sulla scia del nuovo successo tutta la gamma Sportster viene aggiornata durante tutti gli anni '90: nel 1991 viene riprogettato il cambio con l'introduzione anche della quinta marcia, nel 1993 la trasmissione diventa a cinghia dentata.
L'offerta di modelli si allarga con lo Sportster Custom e Sport nel 1996 e lo Sportster R nel 2002, a prova della forza di questa moto tra le concorrenti.

Sportster HuggerSportster r

Dal 2004 tutta la gamma monta il motore EVOLUTION2, più leggero e performante del modello precedente e montato ora su nuovi supporti elastici che riducono drasticamente le vibrazioni, pur mantenendo lo stile ormai inconfondibile dei propulsori Harley Davidson ad aste e bilancieri, 2 valvole in testa per cilindro. Lo stesso motore vede nel 2007 una grande rivoluzione, se consideriamo lo stile puro e conservativo della casa, con l'introduzione dell'iniezione elettronica sequenziale che va a sostituire i carburatori.

La storia di questa moto leggendaria, che ha visto periodi di glorioso successo e di crisi profonda, rivive oggi grazie ai suoi possessori e a tutte le persone che hanno lavorato per fare di questo modello un mito.
Harley Davidson ha intuito la strada da prendere imparando dai suoi errori e ha deciso che la sua forza è l'innovazione legata alla tradizione.
Per questo motivo noi portiamo l'orgoglio di questa motocicletta in giro per il mondo e per noi non c'è moto migliore dello Sportster

domenica

Carlo Talamo

Carlo Talamo
Timido, riservato, con quel suo viso pacioccone che infondeva immediatamente simpatia e fiducia.
Era un vero genio nell’intuizione delle tendenze di mercato.
Ma Talamo non era solo un abile imprenditore.
Era anche un vero motociclista che passava gran parte del tempo a provare e riprovare modelli che lui riteneva bisognosi di cure e aggiornamenti, per meglio adeguarli alle esigenze del popolo italico, per poi proporne le modifiche alle stesse case costruttrici.
Ma dentro di lui vi era anche il poeta.
Carlo Talamo inanellava versi che non facevano obbligatoriamente rima con sole, cuore o amore.
Le sue disquisizioni poetiche si leggevano sotto le foto pubblicitarie delle sue Harley e parlavano di ferro, di olio che brucia, di forze ataviche, di notte dei tempi, di pulsazioni primordiali….
Talamo era riuscito a destare il nostro interesse verso una moto creata per una mentalità, un uso e un territorio completamente diversi da quelli del nostro Paese.
Come se ciò non bastasse si buttò a capofitto in un’altra impresa: la Numero Tre, dedicata ad un altro marchio altrettanto glorioso ma alquanto bisognoso di essere rilanciato e assimilato dal popolo motociclistico italico; la Triumph.
Anche in questa impresa riuscì nel suo intento ed anche in questo caso collaborò intensamente con la stessa casa produttrice per migliorarne la produzione e meglio adeguarla ai gusti dei nostri centauri.
Durante una delle sue uscite in moto (si dice che stesse testando un nuovo modello) è rimasto vittima di un incidente mortale che lo ha tolto dalla scena.
Se n’è andato un geniale imprenditore, un vero motociclista, un gentleman.


pubblicità HD by Carlo Talamo

A vederla oggi sembra quasi impossibile, eppure questa foto era un pubblicità Harley Davidson ai tempi del geniale Carlo Talamo, allora importatore del marchio americano in Italia. Semplicemente unica e divertente allo stesso tempo.

venerdì

Harley Davidson Cross Bones

E' la FLSTSB ovvero la Cross Bones. Una motocicletta in tipico stile "Old School" con un carattere e un carisma che a me personalmente piacciono molto. L'Harley Davidson negli ultimi anni è stata molto attenta alle esigenze dei suoi clienti, ha osservato e studiato le trasformazioni, le personalizzazioni, tutte quelle modifiche più o meno frequenti che i possessori di HD si sono prodigati ad apportare alle loro bicilindriche. E' innegabile che ci sia stato un prolificare di moto che testimoniano quanto sia diffusa la ricerca del "vecchio stile", una sorta di nostalgico ritorno al passato, forse per la voglia e il bisogno di sfuggire a questa nostra realtà cercando rifugio in quella libertà che forse oggi sentiamo oppressa. Ed ecco prendere forma la Cross Bones. Resta inalterato il propulsore Twin Cam 96B (1.584 cc) raffreddato ad aria con cambio a sei velocità, così come resta invariato il telaio, identico a quello delle sorelle della famiglia Softail, se non per l'adozione di una sospensione più morbida e ribassata che porta la Cross Bones ad essere la moto più "vicina" alla strada rispetto a qualsiasi altro modello Softail. La forcella Springer abbinata alla grossa gomma anteriore di 135mm sovrastata dal corto parafango "old style" sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano le forme retrò di questa moto. Facendo scivolare lo sguardo sulle forme vecchio stampo della Cross Bones, incontriamo la sella monoposto a molle, regolabile su due posizioni secondo le esigenze del conducente il quale può comodamente poggiare i piedi su delle pedane a mezza luna larghe, con cambio a bilanciere. Per tonificare l'aspetto rude della bicilindrica è stato scelto di equipaggiarla con un manubrio Ape-Hanger "mini" di color nero lucido. Ed proprio il colore nero ad essere il predominante su qualsiasi altra tonalità. Il faro, la forcella, gli specchi, la console, tutti elementi che solitamente troviamo cromati negli altri modelli, nella Cross Bones sono invece rigorosamente neri. In definitiva credo che quest'ultima nata di casa Harley, richieda ben poche modifiche. Nel suo aspetto "old school" molti bikers nostalgici troveranno nella FLSTSB la moto che fa per loro. Il prezzo è di 19.700€ chiavi in mano e pieno di benzina.





SCHEDA TECNICA

Dimensioni:
Lunghezza 2330 mm
Altezza Sella 766,8 mm
Inclinazione canotto 32°
Interasse 1630 mm
Capacità serbatoio carburante 18,9 L
Capacità serbatoio olio 2,8 L
Peso a secco 317,5 kg

Apparato Propulsore:
Motore Twin Cam 96B™, raffreddato ad aria
Cilindrata 1584 cm³
Alesaggio x corsa 95,3 mm x 111,1 mm
Coppia 120 nm @ 3300 rpm
Sistema di Alimentazione Iniezione Elettronica Sequenziale (ESPFI)
Rapporto di Compressione 9,2:1
Trasmissione Primaria Catena, rapporto di trasmissione 34/46

Cerchi/Pneumatici:
Cerchi ant. e post. a raggi, color nero
Pneumatici ANT: D402F MT90B16 72H - POST: D407 200/55R17 78V

Impianto Elettrico:
Strumentazione: Tachimetro elettronico con contachilometri montato sul serbatoio; parzializzatore azzerabile
Spie: Abbaglianti, folle, pressione olio, indicatori di direzione, autodiagnosi del motore, sistema antifurto, 6^ marcia, riserva carburante

Chassis:
Freni: Anteriore a 1 pistoncino, posteriore a 2 pistoncini
Angolo di inclinazione lat. SAE J1168 (°/Sinistra/Destra): 27,6° / 27,1°
Sistema di scarico: Scarichi sovrapposti cromati con terminali a taglio obliquo

Colori: Vivid Black; Black Denim; Pewter Denim; Dark Blue Denim; Olive Pearl; Dark Blue Pearl.

Prezzo al pubblico consigliato:

  • 19.700,00 € Vivid Black
  • 20.000,00 € Color

domenica

mondo meraviglioso.......

Eccomi qui a distanza di 2 anni che giro tra strade raduni bikers di tutti i tipi......le idee erano confuse allora non sapevo distinguere cosa realmente avevo davanti a me .......il mondo che avevo scelto era quello della libertà ma del giuramento e fedeltà alla mitica casa di milwaukee.....HARLEY DAVIDSON facendo la tessera di LIFE MEMBER........comunque rimanendo onesto rispettoso tra i tanti bikers che ho visto che vedrò anziani di età di strada di km macinati sui propri ferri....perchè alla fine non importa quale ferro si cavalca quando stai gomito a gomito tra i più svariati MC esistenti quello che conta è entrare in pace e uscire con nuove amicizie........la mia mente si è aperta molto quando in un raduno ho conosciuto una persona speciale e non solo direi un vero biker che mi ha fatto vedere capire tante e tante cose di questo meraviglioso mondo fatto di cromature puzza di benzina caldo freddo pioggia insomma grazie MEAN MACHINE perchè ora posso camminare e vedere le cose tutte in un modo diverso............

LIVE TO RIDE ,RIDE TO LIVE

Zodiac Italy

Italia:
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mercoledì

alcuni eventi H.O.G.

9° Gallo Nero
Dove Firenze (FI) dal 13-06-2009 al 14-06-2009
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Marca Tour
Dove Treviso (TV) dal 14-06-2009 al 14-06-2009
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8° Five lands
Dove Portofino dal 03-07-2009 al 05-07-2009
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Run delle Dolomiti
dal 04-07-2009 al 04-07-2009
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Run della Capitale
Dove Roma (RM) dal 10-07-2009 al 12-07-2009
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5° Spritz Run
Dove Vicenza (VI)dal 05-09-2009 al 06-09-2009
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Faaker See - 2009
Dove Villach (AUSTRIA)dal 08-09-2009 al 13-09-2009
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5° Run degli Etruschi
Dove Viterbo (VT) dal 10-10-2009 al 11-10-2009
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HOG Inverno 2009
dal 28-11-2009 al 29-11-2009

lunedì

Chapter

Alba Chapter
Aviano Chapter
Monferrato Chapter
Bari Chapter
Monza Chapter
Napoli Chapter
Bassano Chapter
Padova Chapter
Bergamo Chapter
Palermo Chapter
Bologna Chapter
Pescara Chapter
Catanzaro Chapter
Portofino Coast Chapter
Chianti Chapter
Quattromori Chapter
Civitanova Chapter
Ravenna Chapter
Dei Laghi Chapter
Riccione Chapter
Dolomiti Chapter
Roma Chapter
Emilia Road Chapter
Salerno Chapter
Etna Chapter
Sant'Ambroeus Chapter
Firenze Chapter
Savona Chapter
Forum Roma Chapter
Torino Chapter
Genova Chapter
Treviso Chapter
Gravedona Chapter
Varese Chapter
Great West Chapter
Verona Chapter
Lecce Chapter
Versilia Chapter
Legnano Chapter
Vesuvio Chapter
Mantova Chapter
Vicenza Chapter
Mediolanum Chapter
Viterbo Chapter
Milano Chapter

hip hop TONY SKY - è Roma zi'

martedì

Harley Owners Group

Fondata, il 27 Gennaio 1983, da subito ebbe una caratterizzazione estremamente commerciale. Secondo lo statuto infatti, lo scopo della HOG è quello di offrire benefici e servizi agli appassionati di Harley-Davidson nel mondo e sviluppare una stretta relazione tra i motociclisti Harley, i concessionari e la società Harley-Davidson Motor Company.

Caratteristiche e Struttura

La HOG si distingue dai club Onepercenters proprio per il suo approccio familiare ed aperto a tutti.
Per associarsi alla HOG è sufficiente possedere una motocicletta Harley-Davidson e pagare una quota associativa.
Le emanazioni locali della HOG sono i Chapters HOG, gruppi indipendenti ma strettamente regolati appunto dalla HOG.
Ogni Chapter affiliato alla HOG, è un'associazione di appassionati motociclisti caratterizzata dallo spirito familiare, pacifico e non politico che fornisce servizi ai propri soci senza scopi di lucro. Ogni Chapter deve aderire allo Statuto e alla politica dell'H.O.G. che, in determinate situazioni, può quindi non riconoscerlo più come organizzazione affiliata.
Affinché un Chapter HOG nasca, esista e si sviluppi, è obbligatorio l'appoggio di un Concessionario sponsor ufficiale Harley-Davidson, che ne sostenga le attività. Nel caso in cui il Concessionario sponsor decida di revocare il suo sostegno al Chapter, allo stesso verrebbe meno l'affiliazione HOG.
Grazie al grande successo di vendita delle motociclette Harley-Davidson negli anni ottanta e novanta, grazie all'importatore Carlo Talamo, a Milano si era creato già in quegli anni il primo Chapter HOG interamente italiano, anche se nella base aeronautica di Aviano esisteva già da qualche tempo un HOG Chapter indipendente creato dai militari americani.

La patch HOG

La HOG ha un simbolo formato da un’aquila con le ali spiegate che sovrasta una ruota a raggi di una motocicletta, che è anche la lettera O della sigla.
Questa pezza si porta sul davanti del gilè, sul lato sinistro, e anche sulla schiena in formato più grande, come Back-Patch. In effetti la pezza si può comprare in qualsiasi negozio autorizzato Harley-Davidson quindi, secondo la filosofia Onepercenters, non ha alcun valore intrinseco perché non è "guadagnata" dimostrando al gruppo la necessaria dedizione alla vita dell'associazione attraverso frequenza ai viaggi e ai raduni e adottando l'appropriato stile. Rappresenta unicamente l’appartenenza alla HOG (il cui primo anno di iscrizione è gratis con l’acquisto di una motocicletta nuova) e non a un Chapter.

Diventare soci

Per diventare membri di un Chapter occorre un periodo di prova più o meno lungo, durante il quale il candidato dovrà dimostrare partecipazione e voglia di frequentare la vita dell’associazione. La decisione è presa dal Direttivo del Chapter ma (secondo lo Statuto internazionale HOG) è comunque soggetta all'approvazione o al veto incondizionato dello Sponsoring dealer, cioè del Concessionario stesso, il quale ha potere assoluto praticamente su ogni cosa inerente al Chapter sponsorizzato.
Proprio questa strettissima dipendenza dal concessionario è uno dei motivi che rende la HOG un eccellente strumento di marketing e un caso di successo per la società Harley-Davidson Motor Company[2]. Pare che ultimamente alcuni Chapter HOG, per aumentare le affiliazioni, abbiano reso la nomina del postulante a membro del Chapter, molto più rapida.

domenica

Calendario eventi Harley-Davidson HOG estate 2009

Sta per iniziare la stagione 2009 degli eventi Harley-Davidson europei, che prenderà ufficialmente il via nel Golfo di St.Tropez, dove dal 7 al 10 maggio 2009 la raffinata ed energica località di mare Port Grimaud ospiterà la 3a edizione dell’Harley-Davidson Euro Festival.

Sapore di mare anche per il 6° H.O.G. Italian National Rally che si svolgerà all’interno del porto turistico di Pescara da sabato 30 maggio a lunedì 1 giugno. Un appuntamento aperto a tutti, che aprirà una stagione densa di eventi tra i quali la sedicesima edizione de i “Giochi del Mediterraneo”, manifestazione sportiva multidisciplinare cui partecipano le nazioni che si affacciano sul mare Mediterraneo.

Il successivo evento in calendario, nel segno dell’avventura, sarà il 18°Annual European H.O.G. Rally, in programma dal 25 al 28 giugno 2009. La località costiera di Jamaal, in Lettonia, farà da sfondo al raduno di quest’anno, che rappresenta il principale tra gli appuntamenti H.O.G. (Harley Owners Group)Tappa successiva sarà Amburgo: la città portuale tedesca si prepara a ospitare, dal 26 al 28 giugno 2009, fino a 700.000 visitatori per la sesta edizione del festival Hamburg Harley Days, una manifestazione di proporzioni immense organizzata niente di meno che nel centro cittadino e totalmente dedicata all’universo Harley-Davidson. Un appuntamento imperdibile con tanta musica, concessionari, espositori e harleysti provenienti da ogni dove.

Sarà invece il cuore di Barcellona a fare da palcoscenico ai Barcelona Harley Days, in programma dal 17 al 19 luglio 2009. L’appuntamento H.O.G. promette di invadere la città con mostre, demo rides, spettacoli e musica, per soddisfare anche gli appassionati più esigenti.

Il mese di luglio vedrà invece Harley-Davidson impegnata in un sodalizio con il circuito di Silverstone, nel Northamptonshire, Inghilterra, dove dal 24 al 26 del mese avrà luogo un nuovo evento, il Silverstone Classic. Con auto e moto d’epoca, il meglio di Harley-Davidson e un concerto serale all’aperto, il calendario Harley si arricchisce così di un nuovo memorabile appuntamento.

Per il 12° anno di fila, la European Bike Week – tra i più grandi e amati eventi motociclistici in Europa – si svolgerà presso il Lago Faaker in Austria, dove l’intera regione della Carinzia sarà trasformata in una celebrazione dello stile di vita Harley-Davidson. Per sei giorni, dall‘8 al 13 settembre 2009, la località richiamerà gli appassionati di tutta Europa con una fitta scaletta di attività, musica, spettacoli e show mozzafiato. Quest’anno, poi, il programma vedrà una “Customizer Area” più ampia che mai, dove si potranno incontrare i grandi nomi della customizzazione personalizzata. Per di più, la European Bike Week è completamente gratuita.

Gli eventi sopra indicati non sono, ovviamente, le uniche attività previste dal calendario 2009 di Harley-Davidson. Ci sarà, infatti, tutta una serie di appuntamenti in luoghi ancora più esotici, come la Dubai Bike Week (19-21 marzo 2009); l’Africa Bike Week (30 aprile -3 maggio 2009); la famosa Love Ride in Svizzera (3 maggio 2009), oltre a tutti i Raduni Nazionali H.O.G., organizzati nelle più belle località di Italia, Repubblica Ceca, Norvegia, Francia, Finlandia, Paesi Bassi e via discorrendo – ciascuno con un ‘sapore’ tutto proprio. Infine, si potrà anche scegliere tra numerosi Touring Rides Harley-Davidson nella Valle della Loira, in Sudafrica e in Medio Oriente.

Per maggiori informazioni relative a tutti gli eventi 2009 di Harley-Davidson e Harley Owners Group, consultare i Calendari Eventi su www.harley-davidson.com e www.hog.com.